chi e per te il bambino

25/09/2019

Ma chi è in realtà il bambino?

Ho scritto in tanti articoli chi è il bambino secondo la visione di Maria Montessori, oggi in quest’articolo voglio condividere con te una visione un po’ diversa, nuova, che ho ritrovato studiando e approfondendo alcuni significati per me importanti.

«BAMBINO.
Con questo termine maiuscolo a me particolarmente caro intendo sia i bambini propriamente detti (benchè sia divenuto molto difficile incontrare bambini che non abbiano già cominciato ad assomigliare agli adulti), sia ciò che l’io adulto non ricorda di essere stato all’inizio della sua vita, e sia, soprattutto, l’indispensabile obiettivo della crescita spirituale prendendo alla lettera il passo dei Vangeli:

«se non diventerete come un bambino, non entrerete nel Regno dei cieli». 

Nelle ultime due accezioni, il termine Bambino corrisponde a ciò che gli antichi egizi e altre culture mediterranee intendevano con «iniziato». Le sue caratteristiche fondamentali sono, proprio come nei bambini propriamente detti:

  • l’essere sempre se stessi, senza identificarsi in nessun ruolo, se non per gioco;
  • il superare continuamente se stessi, attraverso il naturale impulso del desiderio (cioè del rendersi conto dell’insufficienza di quel che già si ha o che già si conosce);
  • l’inesausta curiosità, il domandarsi spesso «perchè?», sia riguardo a ciò che si scorge intorno sia riguardo a ciò che troviamo in noi;
  • il valutare spesso possibilità di vita e di ragionamento diverse da quelle a cui si è abituati;
  • la sensazione di avere un immenso futuro, da vivere intensamente;
  • l’intensità dei sentimenti d’affetto, di amicizia, amore, come anche dei sentimenti di sdegno e dolore dinanzi alle ingiustizie e alle insincerità;
  • un vivido senso della FELICITA’, che costituisce la guida più sicura in qualsiasi decisione.

Per tutte queste qualità, il Bambino non può che rappresentare un grave elemento di inquietudine e anche di pericolo per il MONDO degli adulti.»

Amo molto queste definizioni profonde e straordinariamente vere scritte nei confronti del bambino, da un grande studioso: Igor Sibaldi.

Anch’io penso sia sempre più difficile incontrare bambini che non abbiano già cominciato ad assomigliare a un adulto, è anche vero però che stiamo vivendo in un periodo di grande cambiamento e io stessa nel mio lavoro vedo sempre più genitori attenti alla questione educazione, con la volontà di cambiare, partendo dalla loro preparazione e formazione in veste di genitori.

Osserviamole una per una queste qualità del bambino…e vediamo quanto possiamo imparare da lui.

Essere sempre se stessi a prescindere, indipendentemente da quello che possono dire o giudicare gli altri, quante volte io stessa vorrei sentirmi così naturalmente libera di essere me stessa sempre? Certamente ci lavoro ed ho sempre maggior consapevolezza in merito…ma quanto è dura!

Superare continuamente noi stessi spinti dal nostro desiderio di miglioramento e di crescita..quante volte invece noi ci ‘sediamo‘ davanti alle difficoltà o procrastiniamo davanti a una decisione da prendere?

La continua curiosità di chiedersi ‘perchè‘ delle cose che accadono dentro di noi e fuori di noi, con lo scopo di trovare ‘il come‘ per procedere e continuare il proprio cammino di crescita. A volte invece l’adulto, davanti alle proprie emozioni per paura di riconoscerle, si gira dall’altra parte e le chiude in un cassetto per non affrontarle. Il bambino ci mostra l’esatto opposto: le affronta, le vive e trova il suo ‘come‘ per fare ciò che gli interessa fare.

Valutare diverse possibilità di ragionamento e diversi punti di vista…questo è uno degli aspetti che amo di più osservare nel bambino e dal quale imparare.

La sua sensazione di avere davanti a sè un immenso futuro…mi fa pensare alle infinite possibilità che ognuno di noi ha davanti a sè nella propria vita, indipendentemente dall’età, dal ruolo sociale, e da qualsiasi altro pregiudizio.

L’intensità dei sentimenti di un bambino, che sia affetto, sdegno, amore, dolore…quanto sono veri! Quanto sono puri! Senza alcuna vergogna. Noi invece abbiamo imparato a trattenere e questo non fa bene nè al nostro corpo, nè alla nostra anima.

E il suo grande senso di Felicità che è per il bambino una guida sicura verso ogni sua decisione. Perchè l’adulto non riescie, per natura, a vivere con felicità o consapevolezza ogni sua scelta o decisione? Mettendo in atto il pensiero “devo fare questa cosa per forza“, questa modalità lo porterà a vivere forzatamente e probabilmente infelicemente l’esperienza stessa. Dobbiamo tornare a essere liberi.

Arrivati in conclusione di questo intenso articolo, traggo personalmente la conclusione che il bambino nasce perfetto, il bambino come dice la Montessori è il nostro maestro, noi non abbiamo nulla da insegnare a lui, noi abbiamo un solo grande compito: accompagnare con rispetto e fiducia la sua crescita…e una sola grande responsabilità: di rinascere e redimerci grazie al bambino.  

E tu quali conclusioni o accorgimenti hai tratto da questa nostra condivisione?

Alessia Salvini

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