come vivevo la partenza e le vacanze quando mia figlia era piccola

07/08/2019

In questo periodo di vacanze estive e soprattutto al mare, mi vengono in mente i ricordi di quando Elisa (mia figlia) era piccolina e il momento della partenza era per lei fonte di eccitazione nel preparare tutto ciò che voleva usare quando saremo stati via.

Proprio due cosette: bicicletta, pattini, monopattino, palla, un infinito kit da spiaggia per scavare e costruire senza fine, il suo piccolo canotto gonfiabile rosso a forma di automobile (quello era proprio la sua passione), giochi da viaggio, da tavolo, i suoi libretti e poi il suo mitico coniglietto di peluche con relativo corredo.

Non so voi, ma noi quando si doveva partire sembrava che ci dovevamo portare dietro il mondo, oltretutto noi siamo anche camperisti da quando Elisa aveva 2 anni, e lei, a parte chiedere “Siamo arrivati?” dopo mezzora che eravamo partiti, ha sempre amato molto questo modo di viaggiare che ci ha sempre consentito di vivere le nostre vacanze in piena libertà.
Quindi immaginatevi cosa stipavamo sul camper prima di partire, considerando che noi abbiamo sempre organizzato le nostre vacanze metà al mare e metà in montagna..!

Detto questo poi, quando si arrivava, appena si vedeva il mare in lontananza, eccola con già il suo costumino addosso pronta per fermarsi e fare il suo primo bagno, ma qui devo essere sincera, anch’io sono così, fin da bambina, appena vedevo uno spicchio di mare in lontananza “io dovevo subito andare in acqua”…

E in spiaggia? Quando arrivavamo in spiaggia, i primi giorni modalità ‘famiglia super equipaggiata’ poi a seguire solo il giusto indispensabile, tanto poi alla fine capivamo che i suoi obiettivi erano: fare amicizia e trovare ‘complici di escavazioni’ con i quali scambiare la paletta che scavava di più, il secchiello più grande o la formina dalla forma più nuova.
Mi ricordo quando incontrava bimbi più grandi, più piccoli o della sua età in spiaggia: li osservava un po’, poi si dirigeva verso di loro e si presentata: “ Ciao mio chiamo Elisa, tu come ti chiami? Io sto scavando un buco grande, lo facciamo insieme?” 

E da lì sono nate le mille complicità e amicizie durante le nostre vacanze dove lei ci ha sempre mostrato la forza della naturalezza di chiedere aiuto e di fare le cose insieme.

Chissà se in questo mio breve racconto di esperienza personale anche tu ti sei un po’ rivisto/a…in ogni caso penso sia sempre utile la condivisione, può essere di aiuto a quel genitore che si sente solo e oberato di impegni.

Se ti va puoi sempre scrivermi i tuoi pensieri al mio indirizzo mail: info@alessiasalvini.it

Alessia Salvini

Ultimi articoli