Oggi voglio parlarti di come ci sentiamo noi genitori durante la crescita e l’educazione del nostro bambino.
Un primo punto importante è sentire che come genitori si ha pieno diritto di essere una persona, esattamente come il bambino.
I ruoli sacrificali non convincono più nessuno, sono troppo intrisi di autocompiacimento per non essere in realtà negativi e ricattatori nei confronti del figlio.
Nel suo libro “L’arte di educare“, Erich Fromm scrive:
«Chiunque abbia possibilità di studiare l’effetto di una madre dotata di genuino amore per se stessa, può vedere come niente sia più utile di dare a un bambino l’esperienza di ciò che è amore, gioia, felicità, e la può ricevere solo il bambino amato da una madre che ama se stessa».
In effetti, è l’esperienza umana che fa il buon genitore, il suo continuo crescere, modificarsi e cercare, senza sentirsi in colpa per voler essere se stesso.
I concetti che voglio condividere con te oggi, li ho tratti e approfonditi dallo studio di un scritto di Grazia H. Fresco, che, tra parentesi, se vuoi leggere un ottimo libro, oltre a quelli di Maria Montessori, lei è l’autrice che, per eccellenza io consiglio di leggere. Ha scritto molti libri, su tanti argomenti che spaziano dalla parte più pratica del metodo fino a quella più sull’Essere.
Ma torniamo a noi, leggendo queste parole, mi tornano in mente davvero tanti episodi relativi all’infanzia di mia figlia…e a volte ancora anche adesso..
Certo, perchè una madre che ama se stessa è una mamma che ama il suo bambino (o la sua bambina) con meno condizionamenti e pregiudizi.
Mi spiego meglio: se sento di sacrificarmi, di togliere a me stessa qualcosa a cui tengo o che comunque mi fa star bene, nell’educazione di mia figlia, potrà essere che: io prova questo sentimento spesso oppure occasionalmente, accorgendomi che qualcosa non va: il rischio è che io possa trasferire questa emozione che è dentro di noi ai nostri figli.
Come posso trasferire a mia figlia l’amore per la vita e la libertà di scelta, se sono io in primis a non viverla e a non mostrargliela?
La vita va mostrata.
In questa mia affermazione si racchiude una grande verità.
Nel momento in cui vivo la mia quotidianità di mamma (o papà) nel sacrificio e quindi nella mancanza, saranno queste le emozioni che trasferirò alla mia bambina, potrò dirle a voce tante belle cose ma i bambini, a quell’età soprattutto, sono dei perfetti conoscitori del linguaggio non verbale, e sarà quello che percepiranno di più e interiorizzeranno.
Questo non vuol dire che dobbiamo pretendere da noi stesse la perfezione…assolutamente no. Però vuol dire accorgersi di quando mettiamo in atto queste dinamiche, che a lungo andare rischiano anche di diventare subdolamente ricattatorie nei confronti dei nostri figli.
Cosa possiamo fare allora?
I momenti di stanchezza li viviamo tutti, su questo non si discute, e il lavoro che richiede un’educazione consapevole come quella montessoriana è impegnativo.
Per esperienza personale, dopo tredici anni da mamma montessoriana (e il lavoro continua..), il segreto sta proprio nell’accorgersi di questa sensazione e scegliere di fare qualcosa, di compiere un’azione verso se stessi per stare meglio e dedicare un po’ di tempo a noi scegliendo qualcosa che ci faccia stare bene, oppure chiedere aiuto se da sole non ce la facciamo.
Ognuno di noi ha cose diverse che ama fare:
Qualsiasi cosa sceglierai di fare ricordati solo che lo scopo deve essere:
che faccia prima di tutto star bene te.
Ti è venuto in mente qualcosa che avresti voglia di fare già da un po’ di tempo e continui a rimandare? Ecco proprio quella cosa lì!
Scrivila subito in agenda e pianificatela, tra le mille cosa da fare che hai nella settimana per i figli, per la casa, per tutti…prima di tutto ci sei tu…e non è una scelta egoistica, al contrario, quando stai bene e sei serena tu, stanno bene anche gli altri, non è forse vero?
Mi raccomando però, non farlo una volta e poi non te ne ricordi più, prima di arrivare ad accorgerti di non stare bene, fa che questi appuntamenti con te stessa diventino una sana abitudine…a volte basta davvero poco.
Prima di salutarti ti chiedo come ti risuona tutto ciò che ti ho scritto in questo articolo?
Come vivi la tua quotidianità educativa con i tuoi figli?
Riesci a donarti del tempo tutto per te?
Scrivimi la tua risposta nei commenti FB di questo articolo o in posta privata, sarò felice di leggerla, di risponderti e poterti eventualmente essere di aiuto!
Alessia Salvini