Guardando la foto che ho scelto per l’articolo di questa settimana potresti pensare che di montessoriano non ho proprio niente da raccontarvi….e invece no…c’è molto più Montessori in questa storia che sto per raccontarti di quanto tu possa pensare.
Sì, hai capito bene, ho una storia da raccontarti, un accadimento che ho vissuto io personalmente qualche settimana fa e…subito mi sono detta: voglio condividere questa esperienza in un articolo del mio blog!
Mettiti comoda e cominciamo.
Ero a Biella, la città dove vivo, in pieno centro, di pomeriggio, ero appena uscita da un ufficio presso il quale ero andata a chiedere delle informazioni per un progetto che vorrei portare avanti ma, anche se la persona con la quale ho parlato, mi ha semplicemente detto di inviare una mail con tutti i dettagli, l’ho sentita fredda, quasi distaccata da quello che le stavo spiegando con tanta enfasi.
Quindi uscii dall’edificio, scesi le scale un po’ sconsolata e tra me pensavo…”Ok adesso posso far che andare a casa: tanto ho ancora parecchie cose da sbrigare prima di sera!”
Intanto però il mio sguardo arriva oltre il marciapiede, a dire il vero quasi in mezzo alla strada, e vedo una bottiglietta d’acqua vuota di plastica gettata via.
Mmmm…non mi piaceva e ultimamente poi sono ancora più attenta a queste cose…quindi, aspettai che non arrivassero macchine nè in un senso nè nell’altro, e velocemente la andai a prendere.
In genere mi capita spesso di raccogliere oggetti di questo tipo abbandonati in natura quando sono in passeggiata e nel bosco..
A quel punto attraversai la strada verso il centro pedonale della città in cerca di un cestino per buttare la bottiglia e poi tornare indietro alla macchina per andare a casa.
Ed è proprio in quel preciso momento che decisi di lasciarmi trasportare e fluire dove mi avrebbe portato quella bottiglietta, o più precisamente dove la ricerca di un cestino per buttarla, mi avrebbe portata.
E così feci, mentre camminavo, nell’attesa che si manifestasse davanti a me un cestino dell’immondizia cominciai a pensare…da quanto tempo non vengo a farmi una passeggiata a piedi in città semplicemente per il gusto di passeggiare?
In genere vengo spesso in centro, ma in auto, da un posto all’altro, per sbrigare commissioni…e spesso e volentieri anche di corsa.
Con questo pensiero in testa, e un leggero sorriso che cominciava a spuntare sul mio viso, decisi di annullare gli impegni che mi aspettavano a casa (alcuni delegandoli) e rimasi in città.
Nel frattempo trovai un cestino, gettai la bottiglietta e….la ringraziai!
Ed ecco che davanti a me avevo la mia città, come da tanto tempo non la vedevo, non la vivevo…tant’è che passai per vie e piazzette dove ero solita ritrovarmi in compagnia quando ero ragazza e si andava a ‘fare la vasca in via Italia”….quanti ricordi…vissuti con dolcezza, gratitudine e un tempo speciale tutto per me.
Mi sono poi anche fermata alla Torrefazione del centro per gustarmi in tranquillità un ottimo caffè al profumo di consapevolezza.
Conclusione: cosa mi sono donata in questo pomeriggio?
Tantissimo…davvero tanto, e la cosa più bella è che è stato un dono arrivato, inaspettato che ho scelto di vedere, di accogliere e di godermi…e soprattutto in pace con me stessa.
Ho voluto condividere con te questo episodio perchè ritengo importante ogni tanto rallentare e accorgerci dei segnali che la vita ci manda, a volte attraverso vie strane, ma ce li manda…sta a noi il compito di vederli e farne buon uso ed esercitare la tanto proclamate libertà di scelta montessoriana.
E a te è mai capitata una situazione simile?
Ti sei accort*?
Che scelta hai fatto?
Se ti va puoi raccontarmi la tua esperienza nei commenti di questo articolo su FB oppure con un messaggio privato se preferisci…sarò felice di leggerla e di risponderti!
(l’immagine scelta è puramente dimostrativa)
Alessia Salvini