divento pazza quando mio figlio deve fare i compiti

04/02/2022

Alzi la mano chi non ha mai perso la pazienza aiutando i figli a fare i compiti.

Ti svelo un segreto, anche se penso che ormai non è più neanche tanto un segreto…non è tuo figlio a farti disperare per fare i compiti, sono i compiti che sono sbagliati poiché derivano su un sistema scolastico errato…per il semplice fatto che non rende felice la maggior parte dei ragazzi e bambini che lo frequentano. 

 

Voglio condividere con te un concetto che, la prima volta che l’ho pensato, è stata illuminazione pura, tutto ora era davvero CHIARO.

Le due grandi emozioni sulle quali si basano  le nostre vite sono l’AMORE e la PAURA: due facce della stessa medaglia, con tutte le derivazioni dell’una e dell’altra.

Domanda: secondo te la “scuola tradizionale” è basata su quale delle due?
Purtroppo non è difficile rispondere:la paura.

Immagino che ancora te la ricordi la paura, non solo del voto, dell’interrogazione, del compito in classe…una ancora più profonda: la paura del giudizio degli altri, insegnanti, compagni, ecc..

Il rischio è che su queste paure, i bambini o i ragazzi, possono andare a costruire la “non fiducia” in se stessi e nelle loro capacità.

 

Fatta questa premessa, ecco che ora vedrai i compiti come un qualcosa di innaturale…nel senso che tu ti porti a casa i compiti da fare dal lavoro?

E nel caso la risposta fosse Sì, è perché sei tu a volerlo.

I compiti sono un obbligo, non esiste la libera scelta di poterli fare in un altro modo, c’è un modo e un tempo uguale per tutti, ma i bambini/ragazzi non sono tutti uguali, come noi del resto.

 

Penserai che ti ho raccontato questo approfondimento, ma non ti ho spiegato un metodo per aiutare bene e velocemente tuo figlio con i compiti.

Esatto, io sono partita dall’Essere, cioè dal COME ti siedi accanto a tuo figlio per aiutarlo: qual è lo scopo per cui lo fai?

Se ti avessi scritto un “metodo”, come spesso trovi in giro sul web….primo: il metodo è uno, i bambini invece sono tutti diversi, quindi ciò che va bene per uno può non andar bene per un altro; secondo: sarei partita dal Fare, tralasciando l’Essere che è fondamentale.

 

Essere…per Fare…per Avere. 

Prova ad approfondire e a chiedere a tuo figlio COME vorrebbe fare i compiti e poi aiutalo ad organizzarsi: in questo modo sarai il suo trait-d’union tra lui e il suo lavoro.

Buon lavoro!

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